Nuove tendenze e tutela dell’ambiente saranno il traino della crescita
Dinamicità, resilienza e redditività: sono questi i tre valori fondanti del mercato del food and beverage italiano. Una solidità dimostrata anche nel corso del biennio pandemico, al punto che, mentre tanti altre settori stavano facendo registrare risultati negativi, il comparto dell’alimentare ha visto un aumento del fatturato a livello nazionale dello 0,8% nel 2020. I dati emergono dalla ricerca “Tendenze e prospettive del mercato del Food&Beverage” realizzata da Cerved e che nei giorni scorsi è stata pubblicata da infofranchising.it (leggi l'articolo completo). Bisogna premettere che ad oggi la realtà nazionale del food & beverage è formata da un fitto tessuto imprenditoriale, che vede al suo interno 1,5 milioni di aziende (stando a una ricerca effettuata dal Politecnico di Milano) che generano un valore di mercato all’incirca di 463 miliardi di euro e impiegano oltre 2 milioni di persone.
Provando ora a guardare le previsioni di mercato del breve periodo, sempre secondo lo studio di Cerved l’alimentare italiano continuerà a crescere anche nell’anno in corso, con una prospettiva di arrivare alla fine dell’anno con un più 6,3% rispetto al periodo pre-pandemico. E questo già al netto di conflitti geopolitici in corso, inflazione alle stelle (che colpisce anche il costo dei processi produttivi), calo generalizzato dei consumi e costi delle materie prime in ascesa.
Guardando invece ai segmenti che traineranno maggiormente la ripresa dell’intero settore, nella ricerca vengono individuati come primari quello della trasformazione, seguito dal beverage, dal comparto dell’ho.re.ca, per poi passare all’agricoltura e alla distribuzione.
Ma c’è di più. C’è un valore che si chiama “tendenza” e sul quale le novità in atto potranno diventare davvero un tassello fondamentale del domani e del dopodomani. La stessa infofranchising scrive che «a trainare la crescita del comparto food & beverage e dei fatturati ad esso relativi saranno soprattutto le nuove tendenze», per via della loro capacità di rendere sempre più dinamico il settore. Per Seng questo punto ha un nome specifico: Master Bools, perché le Bubble Tea, come testimoniato anche dal rapporto realizzato dalla società Growth Capital, hanno un potenziale tra i più interessanti in vista dei prossimi anni. E i consumi stanno crescendo già adesso a vista d’occhio.
Prioritarie saranno poi tematiche come la sostenibilità ambientale e la riduzione degli sprechi. Non a caso la nostra linea TantoTanto di bevande fredde per l’estate è stata pensata e realizzata come biologica al cento per cento.
Ad oggi, quindi, per entrare nel settore food & beverage, qualunque sia il comparto specifico di interesse, «sarà necessario – citando sempre l’analisi fatta da infofranchising – saper rispondere alle criticità del mercato, sfruttare le opportunità, intercettare e rispettare le tendenze e le reali esigenze e richieste del mercato. Per questa ragione avere una vocazione ecologica, sostenibile, innovativa e digitale, avrà una grande importanza qualunque sia l’attività nel settore food che si decide di aprire.