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Il bubble tea sbarca in Ateneo

Il Bubble Tea sbarca in Ateneo A caccia di progetti con gli studenti

L’azienda ravennate Seng Corporation coinvolge gli universitari del corso di design

 

Lavorare allo sviluppo di una vending machine per le Bubble Tea e di un’app per l’interazione con la macchina, finalizzata a favorire e promuovere nuove modalità di consumo. Due progetti, due sfide innovative per il food di domani che sono state lanciate a 60 studenti del corso di laurea triennale in Design del prodotto industriale dell’Università di Bologna. A lanciare la sfida, lunedì scorso, è stata la ravennate Seng Corporation, con il sostengo del consorzio RomagnaTech. Lo scopo era esplorare un mercato innovativo: quello delle Bubble, su cui Seng sta investendo imponenti risorse.

Ma non ci può essere innovazione senza un tocco di creatività giovanile. Per questo l’azienda ha scelto di puntare sugli universitari, realizzando un workshop tutto a tema Bubble Tea. Nel corso della prima giornata di lavoro, i ragazzi hanno assaggiato il prodotto e approfondito studi e ricerche con il presidente e fondatore di Seng, Pietro Montefiori, e il professore del corso e membro di RomagnaTech, Massimiliano Fantini.

Mercoledì, dopo tre intense giornate di lavoro, si è tenuta la presentazione dei progetti da parte dei 15 gruppi partecipanti. Tante e differenti sono state le idee innovative e colorate espresse dai ragazzi, per una giornata stimolante, fatta di scambi di opinioni e di idee su quella che viene definita la bevanda simbolo della “generazione manga”. Nate a Taiwan negli anni ’80, le Bubble Tea sono l’ultima moda beverage di New York, ma si stanno diffondendo rapidamente in tutta Italia. E anche a Ravenna hanno trovato spazio, oltre che con la Seng, con un bar dedicato in via Corrado Ricci. Quella che era nata come una curiosità, comincia quindi a prendere piede stabilmente. «I giovani sono il nostro futuro. Solo da loro si può conoscere le direzioni in cui andrà il mondo» sono le parole del romagnolo Pietro Montefiori, che ha fondato Seng nel 2006, iniziando per primo a importare il caffè al Ginseng in Italia. «Abbiamo accolto con piacere l’invito dell’università in quanto pensiamo che la vera visione futura parta proprio da lì. È il cuore pulsante della nuova economia, ci aiuterà a capire tutta l’evoluzione del sistema». «Tra l’Università di Bologna e RomagnaTech esiste una convenzione quadro per forme di collaborazione finalizzate ad attività di formazione per integrare l’offerta formativa con esperienze e casi di studio provenienti dal mercato del lavoro – spiega l’ingegnere Massimiliano Fantini di Romagna Tech –. In questo contesto di collaborazione è nata l’idea di proporre agli studenti del workshop le sfide lanciate dall’azienda Seng, con cui collaboriamo per supportare processi di innovazione. L’obiettivo è stato quello di offrire agli studenti l’opportunità di cimentarsi con un reale processo di innovazione in cui portare i propri spunti creativi e propositivi». Tra l’altro la sfida ravennate si inserisce in un progetto più ampio, perché l’Ateneo sta lavorando con il corso di studi ad una rielaborazione di Beirut in ottica food, di cui il lavoro fatto sulle Bubble potrebbe diventarne parte integrante.

 

 

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