PROGETTARE UNA MACCHINA PER LE BUBBLE TEA
LA RAVENNATE SENG LANCIA LA SFIDA AGLI STUDENTI DI UNIBO

Si è tenuta ieri la presentazione dei 15 progetti realizzati dai ragazzi del corso di laurea in Design del prodotto industriale

Lavorare allo sviluppo di una vending machine per la linea Bubble Tea e di un’app per l’interazione con la macchina, finalizzata a favorire e promuovere nuove modalità di consumo. Sono due sfide che la società ravennate Seng Corporation Srl ha lanciato a 60 studenti del corso di laurea in Design del prodotto industriale. E per farlo, l’azienda ha scelto due collaborazioni di prestigio: con RomagnaTech e Università di Bologna.
Lo scopo era esplorare un mercato innovativo: quello delle Bubble, su cui Seng sta investendo imponenti risorse. Competenza e innovazione sono le fondamenta su cui la società ha costruito il suo valore e che l’hanno portata a puntare sui giovani, con questa sfida iniziata ufficialmente lunedì scorso, 10 maggio, nella sede di Unibo, quando i partecipanti hanno potuto assaggiare le Bubble Tea e approfondirne studi e ricerche con il presidente e fondatore di Seng, Pietro Montefiori, e il professore del corso e membro di RomagnaTech, Massimiliano Fantini.
Ieri si è tenuta la presentazione dei progetti da parte dei 15 gruppi partecipanti. Tante e differenti sono state le idee innovative e colorate espresse dai ragazzi, per una giornata stimolante, fatta di scambi di opinioni e di idee su quella che viene definita la bevanda simbolo della “generazione manga”.
Le Bubble Tea, nate a taiwan negli anni ’80, sono l’ultima moda beverage di New York, ma si stanno diffondendo rapidamente in tutta Italia. E quella che era nata come una curiosità ora comincia a prendere piede stabilmente. Nel 2017 il caso Bubble ha suscitato anche l’interesse del mondo accademico e la Facoltà di Scienze e tecnologie alimentari dell’Università degli studi di Milano ha studiato il fenomeno da un punto di vista sociale e salutistico.
«I giovani sono il nostro futuro. Solo da loro si può conoscere le direzioni in cui andrà il mondo» sono le parole di Pietro Montefiori. «Ci siamo rivolti all’università in quanto pensiamo che la vera visione futura parta proprio da lì. È il cuore pulsante della nuova economia, ci aiuterà a capire tutta l’evoluzione del sistema».
«Tra l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna e Romagna Tech S.C.P.A. esiste una convenzione quadro per forme di collaborazione finalizzate ad attività di formazione per integrare l’offerta formativa con esperienze e casi di studio provenienti dal mercato del lavoro – spiega l’ingegner Massimiliano Fantini di Romagna Tech, a cui è affidato il corso di studio in Design del prodotto industriale attivato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna –. In questo contesto di collaborazione è nata l’idea di proporre agli studenti del workshop le sfide lanciate dall’azienda Seng Corporation S.r.l., con cui Romagna Tech collabora per supportare processi di innovazione. L’obiettivo è stato quello di offrire agli studenti l’opportunità di cimentarsi con un reale processo di innovazione in cui portare i propri spunti creativi e propositivi».

Chi è Seng?
Fondata nel 2006 dall’imprenditore romagnolo Pietro Montefiori, Seng è un player italiano nella commercializzazione di Solubili quali Orzo, Ginseng e Creme caffè fredde per il canale Horeca. La continua ricerca ha consentito all’azienda di estendere nel tempo la propria gamma di prodotti anche a Tè, Tisane e Infusi, Cioccolateria e Bubble Tea. Negli anni l’azienda, che per prima ha iniziato a importare l’ormai famoso “caffè al Ginseng” in Italia, è cresciuta raggiungendo posizioni di rilievo sia nell’area delle bevande che nella vendita di attrezzature per il bar. Oggi Seng conta un portafoglio clienti attivo di circa 400 clienti distributori su tutto il territorio nazionale (il cliente tipo è il torrefattore) e si avvale di oltre 30 risorse tra dipendenti e consulenti. Sede e hub distributivo sono a Ravenna. Nel 2019 il fatturato è stato pari a 5 milioni di euro”.